Il mio taccuino, di G. Bonazzi
Marco su questo taccuino, chiamato Genius Loci, la mia gemitoscrittura.
IL TACCUINO DI GIANLUCA - PRIMA PARTE
Se penso a quanta Divina Bellezza viene stuprata in Italia quasi ogni giorno, intendendo non quella femminile,
ma quella dell’ arte e della cultura, penso di dire, per istinto ribelle, di sentirmi un Travaglio, sentendomi allo stesso tempo anche un tipo Saviano.
I due suddetti raccontano l’ intreccio di politica, affari e criminalità.
Vorrei raccontare le conseguenze causate da tale intreccio e subite dal paesaggio italiano, dall’ arte e dalla cultura.
Vorrei seminare il percorso di GemiTo di tante domande, dubbi, stimoli, pensieri, riflessioni, per aprire confronti e stabilire relazioni, principio di comunità.
Però, attenzione: i miei lieviti potranno essere avvertiti anche come pulviscoli zanzareschi, punture di spillo, pungiglioni, aghi.
Maradoneggerò con chiunque, conversi, avversi e diversi.
Penso che sia ora, per l’ italiano, di svegliarsi dal lungo letargo novecentesco.
Non può continuare a gemitare come un bambino al quale gli hanno tolto la nutella dal piatto,
a far la vittima di genitori, compagni di scuola, della sfortuna o di che altro.
Possiede incredibile Bellezza alle porte di casa, deve riprenderne la custodia, la cura e il tramandarne alle future generazioni.
Alza la testa, rassegnato italiano, prendi il cuore in mano e cammina.
Se spegni la tv, per tendere bene l’ orecchio e alzare bene gli occhi, c’è già chi lo sta facendo da tempo.
Dal 25 aprile ne potrai vedere in giro parecchi, tra Genova, Torino e Milano.
Se vuoi, ce la puoi fare a rinascere.